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Cyberattacco paralizza aeroporti europei: caos, voli cancellati e bagagli bloccati

23 settembre 2025

Cyber Security

Un imprevisto di vasta portata ha scosso il settore dei trasporti aerei europeo nella notte tra venerdì e sabato: un cyberattacco ha mandato in tilt sistemi fondamentali di check-in e gestione bagagli in alcuni dei principali aeroporti del continente, tra cui Bruxelles, Berlino e Heathrow (Londra). ANSA.it

illustrazione di un aeroporto sotto attacco cyber

Cosa è successo?

Il sistema colpito è il software Muse, di Collins Aerospace, multinazionale statunitense attiva nei settori dell’aviazione e della difesa.
Il malfunzionamento ha riguardato in particolare le operazioni di check-in elettronico e la consegna bagagli.
Poiché tali sistemi sono largamente integrati nel flusso operativo degli scali, la soluzione proposta, cioè l’uso delle procedure manuali, ha provocato forti disagi: lunghissime code, ritardi massicci, cancellazioni.

L’impatto è stato notevole, si quantifica finora più di 29 voli cancellati, tra partenze e arrivi nei tre aeroporti coinvolti (Bruxelles, Berlino, Heathrow); oltre 100 voli in ritardo a Londra, circa 70 a Bruxelles, e almeno 15 a Berlino; migliaia di passeggeri bloccati in aeroporto, altri impossibilitati a completare il check-in o a riconsegnare i bagagli.

Le criticità che emergono

Dipendenza da infrastrutture digitali centralizzate: un guasto a un singolo componente software può propagarsi rapidamente in molteplici aeroporti se questo software è presente ovunque.
Scalabilità delle contromisure manuali: se da un lato il check-in e la gestione bagagli manuali sono possibili, non sono efficienti per grandi volumi: code, inefficienze, frustrano l’operatività aeroportuale e la pazienza dei viaggiatori.
Comunicazione e trasparenza: tempi di reazione della comunicazione istituzionale, chiarezza nelle informazioni verso i passeggeri: tutto questo può fare la differenza nella gestione dell’emergenza.
Sicurezza informatica come componente critica della logistica aerea: non solo difesa, ma resilienza: prepararsi a interruzioni di sistemi digitali è ormai imprescindibile.

La matrice pare ancora essere Russa (anche se il dato è ancora da confermare) ma tutto ciò rende comunque attuale la riflessione sull'innalzamento dei sistemi di sicurezza e di attenzione delle organizzazioni a qualsiasi livello.

Purtroppo anche adesso che, volenti o nolenti, siamo in uno scenario di guerra, rimane la tendenza forte a sottovalutare i rischi di perturbazioni attive e passive. Siamo tutti inseriti in un ecosistema che per sua natura è aperto e di conseguenza fragile. La prima difesa è l'attenzione attiva di chi ogni mattina accende un computer e gestisce dati digitali. La formazione continua dello staff rappresenta il requisito fondamentale: portali di e-learning come Cyberguru (leggi questo articolo per saperne di più https://www.scponline.it/blog/prevenire-gli-attacchi-cyber-con-la-formazione) si sono dimostrati incredibilmente efficaci nel ridurre i rischi nelle aziende in cui Scp le ha introdotte.